Amico, fermati e ascolta!

A te passante, amico o viandante
o che la corrente ti abbia portato qui per caso
o che nella tua ricerca ti sei ritrovato su questi viottoli ormai malmessi
o che semplicemente hai sempre sperato che la vita tornasse a lasciare le sue orme da queste parti

a te appunto, in qualche modo compagno di ventura
o semplicemente passante che ha fermato per un istante il suo sguardo
a te che prosegui tra queste parole
girati intorno, prova a scuotere la polvere che ha coperto tuttoin questo luogo
se ti va prova anche a rovistare un pò!

Però amico mio,
(permettemi di chiamarti così anche se non ti conosco)
prima che vai via ho qualcosa da dirti.
Scusa se mi avvicino al tuo orecchio
ma devo sussurrartelo, perchè da queste parti spesso il vento soffia forte
al punto da non riuscire a sentirsi
al punto che le parole si infrangono nell’abbisso della distanza che ci separa
al punto che altre parole rimarranno per sempre senza vita perchè non dette.

Ascoltami bene e se puoi guardami anche negli occhi:
guardati intorno, questa un tempo era una stanza
non si direbbe dallo stato delle cose
ma mi è stato detto che un tempo è stata anche bella
e non così fredda come adesso
le pareti erano colorate di blu
e ogni cosa sembrava impregnata di terra e di mare
Spesso un gabbiano si posava sul davanzale di questa finestra
e riprendeva ogni volta il suo volo sperando di innalzarsi ancora più in alto
con la presunzione di sfidare la profondità del cielo.

Credimi, questa stanza un tempo credeva che sarebbe diventata una casa
e pensa, mi viene quasi da ridere adesso, pensa che si credeva di portare il mondo al suo interno!
Guardati intorno amico mio,
e fermati a riflettere un attimo prima di riprendere il tuo viaggio e la tua destinazione.
Ma fratello, cazzo fermati dannatamente un attimo qui
e guarda, guardati intorno
e sforzati di pensare a quello che ti sto per dire:

è questo il risultato di chi aveva provato a sognare?

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